Roger Moore contro il foie gras

Categoria : Società

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«Il foie gras è una malattia, non una prelibatezza». Parola di Bond, James Bond. Anzi, no. Parola di baronetto. A pronunciare la drastica sentenza sul patè più amato dai francesi (e non solo da loro) è stato infatti Sir Roger Moore, l’attore che ha impersonato in ben sette film il più famoso agente segreto della storia del cinema, a conclusione del suo videoappello a non acquistare fegato d’oca nei negozi e a non ordinarlo nei ristoranti. Moore, che è anche ambasciatore dell’Unicef, ha deciso di prestare la propria immagine all’associazione Peta (People for ethical treatment of animals) facendosi promotore della campagna contro un prodotto alimentare che esiste solo in quanto risultato finale di una malattia indotta forzatamente nelle oche e nelle anatre. E proprio grazie a questo suo attivismo è stato scelto nei giorni scorsi dalla stessa Peta come «Persona dell’anno della Gran Bretagna».

ALIMENTAZIONE FORZATA – Il foie gras, letteralmente fegato grasso, viene infatti ottenuto inducendo nelle oche o nelle anatre la steatosi epatica, un fenomeno dovuto all’ingrossamento abnorme che registra il fegato a seguito dell’ingestione di grosse quantità di mais e altri mangimi. Un risultato, questo, che viene ottenuto infilando nel becco e nel collo degli animali un lungo tubo di metallo attraverso cui viene fatto passare il cibo compresso senza che il povero volatile abbia la possibilità di opporvisi. La produzione di foie gras è illegale in molti paesi, in quasi tutti quelli dell’Ue, anche se proprio nel cuore dell’Europa, in Francia e in Belgio, il foie gras è considerato uno dei fiori all’occhiello della cucina regionale. In Italia la produzione è illegale dal marzo 2007.

UN 80ENNE IN PRIMA LINEA – Sir Roger, 82 anni, ha iniziato nel 2006 a prendere posizione contro il foie gras. In tempi recenti la sua campagna per conto di Peta ha registrato un grosso successo: la catena Selfridges ha deciso che avrebbe eliminato il foie gras dai propri magazzini. Moore aveva anche scritto a tutti i membri della House of Commons, uno dei rami del parlamento britannico, chiedendo loro di impegnarsi attivamente nella battaglia contro la vendita di questo genere di cibo nel Regno Unito ed era intervenuto su diversi media inglesi per sostenere la battaglia per la salvaguardia di oche e anatre.

[da corriere.it del 23 novembre 2009]

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