Un maratoneta di 92 anni: è vegetariano!

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Niente è impossibile se vuoi sfuggire alla tristezza di un sobborgo londinese, neppure diventare un maratoneta a 89 anni e continuare a correre sempre più veloce fino a sperare di entrare nel Guinness dei primati. È questo il segreto di Fauja Singh che ora, all’età di 92 anni, è stato scelto, insieme ad atleti di fama mondiale, come testimonial in una campagna pubblicitaria dell’Adidas.
Singh – che ha quattro figli, tredici nipoti e cinque bisnipoti – ha vissuto gran parte della sua vita in un villaggio indiano. Undici anni fa e si è trasferito in Inghilterra per vivere, a Ilford, con uno dei figli. Sentiva la mancanza della sua terra, non parlava una parola di inglese e non sapeva come riempire le lunghe e grigie giornate.
«Avevo bisogno di un’attività che mi occupasse mentalmente e fisicamente. Ho cominciato a correre», ha detto in un’intervista al Times. Quando era ragazzo partecipava alle gare nel villaggio, ma una volta sposato aveva abbandonato questa attività dovendo pensare a mantenere una famiglia numerosa.
Quindi, una volta arrivato a Londra oppresso dalla noia e dalla tristezza, ha cercato consolazione nella sua vecchia passione, la corsa. All’inizio andava in giro per il quartiere, da solo, senza mai fermarsi visto che non conosceva nessuno e nessuno lo conosceva. Poi, con il passare del tempo, ha cominciato a partecipare a qualche gara breve.
Quattro anni fa il grande salto: ha fatto per la prima volta la maratona di Londra, compiendo il percorso in 6 ore e 54 minuti e nelle edizioni successive è diventato sempre più veloce, fino a ridurre di un’ora il suo tempo personale.
Inutile dire che Fajula Singh, che il mese prossimo compirà 93 anni, è in grande forma fisica, grazie, dice lui, soltanto a costanza ed esercizio. Ogni mattina si alza presto e alle 06.30 fa colazione con quelle che chiama «polpette nutrienti», fatte di noci grattugiate, erbe e spezie impastate con acqua. Dopo una passeggiata di un’oretta per sciogliere le giunture, mangia uno yogurt e beve due bicchieri d’acqua. Poi ancora fuori a camminare e fare jogging. «Il mio scopo è percorrere almeno 12 km al giorno», racconta.
Essendo rigorosamente vegetariano, ai pasti mangia curry di verdure, non troppo piccante, accompagnati da chapati e un bicchiere d’acqua tiepida perché è convinto che questa deve avere la temperatura del corpo per essere assorbita dall’organismo. Ogni giorno inoltre medita per 15 minuti e la sera prima di andare a letto fa un bagno caldo e poi si massaggia i muscoli con dell’olio.
Essere stato scelto da Adidas come testimonial in una campagna intitolata “Impossible is nothing” insieme a 22 atleti famosi, da Muhammad Alì a David Beckham, non ha cambiato molto la sua vita. L’unica novità è che invece di indossare una vecchia tuta ed un paio di scarpe da ginnastica economiche, sfoggia uno scintillante completo in lycra nero ed argento e un paio di futuristiche scarpe da corsa omaggio della società.
Per il resto il suo obiettivo resta la stesso: entrare nel Guinness dei primati come il più anziano maratoneta del mondo.
Per farlo però dovrà continuare a correre per almeno cinque anni, visto che per ora il primato è di un 98enne.
[da Il Gazzettino del 24 marzo 2004]

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