Intervista a Roberta Badaloni

Categoria : Società

Risposte : Nessun commento

Dara Mazzali intervista Roberta Badaloni, giornalista Rai del TG!.[b]Maria Roberta Badaloni, giornalista Rai del TG1, di recente ha scelto di diventare vegetariana… forse presto anche vegana?[/b]

E’ presto per dirlo. La mia rinuncia alla carne e’ troppo recente per estenderla ai derivati che almeno per come e’ organizzata la mia vita ,considero un passo successivo. I ritmi serrati e l’impossibilita’ spesso di pianificare impegni e spostamenti la renderebbe una difficile scommessa. Viviamo in una societa’ gia’ poco organizzata per i vegetariani figuriamoci per i vegani. Contribuisco alla causa non acquistandoli piu’. Ma devo essere sincera e ammetto che se non ne posso fare a meno li consumo comunque fuori casa. Al bar per esempio macchio il caffe’ con il latte di mucca e se mi trovo a cena da amici non sollevo obiezioni e mangio i formaggi. E’ una scelta che richiede una capillare organizzazione a monte che io ancora non mi sono data. .

[b]Roberta Badaloni, conosciutissima anche dagli animalisti per i suoi numerosi servizi realizzati al TG1 sugli animali: vegetariana quindi per scelta etica?[/b]

Assolutamente si. Non ci sono esigenze salutistiche dietro questa scelta tra l’altro recente, ma ragioni esclusivamente etiche. Ho mangiato carne tutta la vita; appartengo ad una generazione che ha poca dimestichezza con le questioni vegetariane. Come tutti i miei coetanei sono stata educata a mangiare carne. Da bambina erano vere e proprie imposizioni a casa e a scuola. Per me quindi e’ stata una scelta radicale e difficile che a monte ha un percorso di consapevolezze acquisite nel tempo e che ha messo in discussione la mia educazione a tavola e quella cultura del cibo nella quale mi sono formata. Quando a scuola ci portavano a visitare le fattorie , facendoci accarezzare gli animali, avevo grandi difficoltà’ ad elaborare come passaggio logico e naturale che quegli stessi animali , cosi’ docili e perfetti , finissero poi nei nostri piatti. Guai a fare domande; una volta fui punita per aver sollevato la questione. Da quel giorno la maestra veglio’ con particolare tenacia che a tavola finissi senza capricci la razione giornaliera . Nel tempo ho dovuto rimuovere quei dubbi e ho imparato ad allinearmi alle regole di una societa’ che ha sempre archiviato come deboli stravaganze le questioni etiche legate al consumo di carne. Il cambiamento di rotta e’ avvenuto all’improvviso, quando tante verita’ sul trattamento degli animali da macello sono diventate di dominio pubblico. Un giorno ho allontanato d’istinto un piatto di carne. Non mi andava di mangiarlo; ho sentito che non era fatto per me e che forse non lo era mai stato.

[b]I colleghi della RAI, sanno di questa scelta? Come si comportano con te?[/b]

Naturalmente la conoscono i colleghi della redazione “societa’”, della quale faccio parte. Capita di parlarne come di altri aspetti della questione animale che a me appassiona da sempre. Condividono la spinta emotiva di una scelta vegetariana e la rispettano. Ultimamente una collega, Manuela Talani, ha deciso di diventare anche lei vegetariana e da allora ci scambiamo ricette e sensazioni.

[b]Quando vuoi fare un servizio inerente agli allevamenti, o comunque che tratti la condizione degli animali, viene subito accettato? Oppure può capitare di vederlo cestinato, censurato, o altro?[/b]

Finora non e’ mai capitato. Questa direzione e’ particolarmente sensibile al problema. Non dimentichiamoci che e’ stato il tg1 , tra i media nazionali, a sollevare e a rendere nota a tutta Italia la storia di green hill che sembra si stia per risolvere con la possibile chiusura della struttura. E sempre il tg1 e’ stato l’unico ad affrontare le questioni etiche degli allevamenti intensivi. Se parliamo di condizione animale in generale, purtroppo devo dire che in Italia come nel resto del mondo la situazione e’ disastrosa. Basta leggere l’ultimo rapporto LAV sulla zoomafia. E’ un elenco infernale di reati e angherie su animali indifesi. Dai combattimenti tra cani alle corse clandestine di cavalli ; agli allevamenti abusivi di animali che nascono senza controlli sanitari e che vengono spacciati sulle tavole degli Italiani come razze pregiatissime. Non riesco ad immaginare una censura su tali denunce. Oggi e’ diffusa la consapevolezza che il rispetto per gli animali sia la prerogativa di un Paese civile ed io mi auguro che diventi sempre piu’ radicata nelle coscienze di tutti noi.

[b]Secondo te Roberta, in questi ultimi anni, i nostri mass media sono diventati più sensibili alla causa animalista?[/b]

Io sono ottimista. Oggi c’e’ internet che da un grande aiuto. Blog come il tuo hanno contribuito a diffondere nuove consapevolezze. Oggi la questione animale si guarda con altro spirito; uno spirito che se sei un giornalista hai il dovere di cogliere. Grande merito ai giovani , la rete e’ soprattutto terreno loro. Ammetto che i giovani animalisti mi riempiono il cuore di speranza; volitivi, appassionati e intelligenti. Devo a loro e al grande impegno che mettono nella diffusione di dati e denunce gran parte delle scelte che mi hanno cambiato la vita.

[b]Ti è capitato di fare qualche servizio sui vegetariani/vegani?[/b]

L’ultimo e’ stato lo scorso Natale. Periodo in cui i tg e i giornali brulicano di pezzi gastronomici. In Italia però ci sono ormai quasi sette milioni di vegetariani e mi sembrava doveroso non dimenticarli nel nostro lavoro. Così realizzai un pezzo sulla cena di Natale vegetariana che onestamente non aveva nulla da invidiare alle creazioni di grandi chef che utilizzano carne.

[b]Possiamo dire che fare la giornalista è il tuo modo per aiutare e divulgare la causa animalista? Dar voce a chi non ha voce?[/b]

Io non mi occupo solo di questo ma di tanti argomenti . Dar voce a chi non ha voce e’ sempre e comunque dovere di un giornalista indipendentemente da chi sia la vittima di un abuso. La regola per ogni argomento e’ imparzialita’ ed equilibrio. Vale anche per le questioni animaliste.

[b]Se avessi la possibilità di parlare agli attivisti che il 14 di ottobre, saliti sul tetto di Green Hill, sentivano sotto di loro le urla strazianti dei cani beagle… cosa diresti loro?[/b]

Beh, avendo realizzato un pezzo su quella protesta ho per forza di cose parlato con uno di loro. Gli ho fatto i complimenti per il coraggio e la determinazione con cui hanno portato avanti la loro lunga battaglia . Si puo’ essere d’accordo o meno con le modalita’ o con le finalita’ di un protesta ma la tenacia e la passione sincera vanno sempre lodate ed ammirate. Loro hanno creduto talmente tanto in quello che facevano al punto di mettere a rischio la propria incolumità’ fisica. E’ lo stile inconfondibile degli attivisti animalisti di tutto il mondo che nelle loro azioni non hanno mai messo a rischio la sicurezza di altri, persone o animali. Gli unici a rischiare sono sempre e solo loro. I guaiti dei cani li ho sentiti dal video che hanno realizzato sul tetto di uno dei capannoni di Green Hill. Ti confesso che istintivamente ho abbassato l’audio. Se ci fermiamo a riflettere capiamo quanto sia assurdo tutto questo e in quante contraddizioni siamo immersi senza rendercene conto; Cani nelle case e cani negli allevamenti da laboratorio. Ci piace e difendiamo il nostro facendo finta che l’altro non esista. Ci compiaciamo della loro fedelta’ , del loro affetto, della loro intelligenza e non ci poniamo il dubbio se l’altro, quello che non vedra’ padroni ma vivisettori , soffra o meno. Salviamo i cani dai canili, predichiamo contro l’abbandono , ci indigniamo degli abusi ma non ci sfiora la questione morale dei cani o delle altre specie animali da laboratorio. Nati ed allevati solo per morire. Abbiamo accettato tante contraddizioni semplicemente abbassando lo sguardo e pensando ad altro come fosse una sorta di inspiegabile mistero. Credo che un cambiamento culturale importante sia iniziato. Noi non lo vedremo concluso… mi piace pensare pero’ che un giorno , chissa’ tra quanti anni…studiando la nostra storia… alla voce: “animali”, ogni singolo e futuro individuo della terra sia costretto a stupirsi, indignarsi e domandarsi: ” ma davvero succedeva tutto questo”?

[b]Grazie Roberta per la professionalità e la sensibilità con cui svolgi il tuo lavoro.[/b]

Grazie a te per l’attenzione al mio lavoro e per il tuo importante impegno alla causa animalista.

[grazie a [url=http://dariavegan.wordpress.com/2011/11/04/dariavegan-intervista-roberta-badaloni/]daria mazzali[/url]]

Aggiungi il tuo commento