Cancro: attenzione all'abuso di vitamine e antiossidanti

Categoria : Salute e benessere

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Attenzione ad assumere in maniera indiscriminata agenti antiossidanti come vitamina C ed E. Mentre infatti possono essere importanti nella prevenzione del cancro, paradossalmente possono favorire la crescita delle cellule tumorali eliminando gli ossidanti “buoni”, i radicali liberi presenti a livello mitocondriale, che invece accelerano il suicidio delle cellule maligne.

Sono le conclusioni di uno studio realizzato dall’Istituto di Patologia Generale dell’Università Cattolica e presentate al corso di aggiornamento internazionale “Redox signaling in proliferative disorders” svoltosi nei giorni scorsi a Roma nella sede della stessa università.

I ricercatori guidati dal prof. Tommaso Galeotti hanno individuato due tipi di radicali liberi. “Se provengono dal citoplasma della cellula ” ha spiegato Galeotti ” sono responsabili di segnali che svolgono un’azione procancerogena, quindi sono “cattivi”, ledono il DNA o sospingono la moltiplicazione delle cellule cancerose e la formazione di nuovi vasi che le nutrono; se viceversa provengono dai mitocondri, sono anticancerogeni, “buoni”, e provocano la morte delle cellule tumorali.

Poche sostanze in natura godono di una pessima fama come i radicali dell’ossigeno ” ha aggiunto Galeotti ” tali composti, estremamente instabili ed evanescenti, presentano, infatti, una eccezionale capacità di attaccare i costituenti delle cellule viventi e sono stati da tempo chiamati in causa come agenti responsabili dell’invecchiamento e di malattie importanti come il cancro, l’aterosclerosi o il morbo di Alzheimer. I nostri studi suggeriscono, tuttavia che, almeno in alcune circostanze, tali molecole killer possano giocare un ruolo benefico per il nostro organismo, rappresentando una importante linea di difesa contro lo sviluppo e la moltiplicazione delle cellule tumorali, oltre che un componente determinante del meccanismo di azione dei farmaci antitumorali oggi più usati”.

Gli studi di laboratorio condotti alla Cattolica suggeriscono, pertanto, di “evitare l’uso indiscriminato di agenti antiossidanti” e stimolano la messa a punto di farmaci “che siano capaci di distinguere tra radicali “cattivi” e radicali “buoni”, questi ultimi necessari per combattere il cancro”.

[da saluteeuropa.it]

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