Il futuro è Vegan

Categoria : Esperienze

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cuorevegan2015Anche io vivo in un mondo non di vegani anzi devo dire che, a parte voi sul sito, sinora a Roma non ho avuto modo di incontrarne e quindi non ho amici vegan stretti con cui scambiare la mia esperienza.
Però devo dire che, senza pretendere di cambiare gli altri con la bacchetta magica, sono riuscita ad escogitare delle tattiche che sinora stanno dando buoni frutti.

Innanzitutto ho cercato di capire io per prima le difficoltà di queste persone ad accettare uno stile di vita alimentare diversa ed ho scoperto che per loro i vegan mangiano solo “erba”. Così, per prima cosa, ho invitato un po’ di gente ad un barbecue interamente …..VEGAN nel mio giardino! Rimboccandomi le maniche in cucina ho inventato anche cene internazionali completamente VEGAN (quelle greche e orientali in genere sono le più adatte).

Poi ci sono state le cene al ristorante con gli amici. Senza polemizzare ho lanciato la proposta di andare a mangiare in un ristorante vegetariano (a Roma completamente vegan non sono riuscita a trovarli) e non solo sono venuti ma sono rimasti entusiasti sia del sapore che della leggerezza della cena che dal prezzo. Ora quando si decide di andare fuori a cena sono loro per primi che mi propongono di andare proprio in questo ristorante.

A casa mia si festeggiano le feste con cene vegan o al massimo vegetariane. (Capodanno vegan a casa mia con tanta gente ed un ottimo risultato). Certo il risvolto della medaglia è che devo sicuramente lavorare di più io ma vuoi mettere la soddisfazione di sentirti chiedere la ricetta del granulare di soia con i peperoni da una mamma carnivora, o la richiesta di accompagnarli al negozio di NATURA SI per consigliare quale tofu o seitan è quello migliore e come cucinarlo.

Diciamo che mi sono accorta che spesso la loro prevenzione verso una dieta diversa è la paura di perdere il piacere del cibo, cosa che io, essendo una buona forchetta non ho mai perso, ma anzi esaltato perché la buona tavola mi piace.

Per evitare le rotture sulle eventuali carenze, sono andata da una nutrizionista con la quale abbiamo concordato una dieta completa per me e che mi tiene periodicamente sotto controllo. (Sto benissimo e ho perso circa 10 chili in 8 mesi infatti sono in soprappeso perché amo la cucina).

Quando ci sono riunioni od incontri particolari mi attengo alle cose sicuramente vegan e poiché sono di ottimo appetito nessuno che non mi conosce pensa che io sia vegan. Per esempio ad un rinfresco fatto di tramezzini, panini, ecc. cerco sempre le patatine, le pizzette rosse e senza mozzarella (mi informo delicatamente se c’è lo strutto), le noccioline e i pop corn se non ci sono pazienza, bevo solo!

In ufficio da me, periodicamente, si organizzano delle colazioni per qualche evento (“la Roma che ha vinto”, una promozione, i compleanni ecc.). Al posto dei cornetti per me ho chiesto ai colleghi di portarmi i ventagli o i ciavattoni alla marmellata che qui a Roma sono l’unico dolce fatto senza burro né uova che si trova la mattina al posto dei lieviti. Alle loro domande ho risposto dicendo semplicemente che non mi va’ di aumentare il mio colesterolo.

Sempre in ufficio ho creato, in maniera silente, un angolino caffè alternativo alla classica macchinetta, fatto di boiler, regalatomi da un …. collega, orzo, tè, tè verde, tisane varie e fette biscottate con marmellate varie. Ho solo notato che dopo tre mesi il numero dei colleghi che si prendono l’orzo o la tisana con fette biscottate sono aumentati anche perché è facile trovare tra i carnivori persone affette da pressione alta.

Alle solite battute tipo “Ma tu che ami gli animali che fai per i bambini e gli umani?” non possono arrivare perché comunque da sempre faccio volontariato (sono una volontaria di Madre Teresa di Calcutta) con i “più poveri tra i poveri” che non stanno solo in India ma anche alla… porta affianco alla nostra. Quando qualcuno conosciuto da poco comincia con le solite frasi tipo: “Dio ha creato gli animali perché l’uomo se ne cibasse…” rispondo grazie agli innumerevoli spunti trovati in “Spiritualità” del nostro sito, oppure che i miei massimi esempi di vita sono San Francesco, San Crisostomo e Gandhi. In questo caso l’ulteriore eventuale provocazione può essere: “ma mica sei loro…”. Per farli tacitare velocemente è utilissimo rispondere “NO! E’ vero, ma ambisco diventare come loro!”.

Ultimamente un giovane collega mi ha portato con aria un po’ trionfante la fotocopia dell’articolo apparso sul Corriere della Sera. Io non sono stata a polemizzare sul momento anche perché non in grado di controbattere con la mia parola sola. Ho aspettato e cercato in internet. Quando sono arrivate le prime risposte ufficiali (sul nostro sito) le ho stampate e portate al collega….
E potrei continuare con innumerevoli altri esempi ma non voglio andare oltre.

La propria testimonianza di vita, la propria fermezza, la mancanza di ricerca di approvazione del proprio stile di vita sostituendolo con l’esempio alternativo, uniti all’informazione da fornire sempre agli altri in toni pacati e senza pretendere i “miracoli” possono cambiare lentamente l’atteggiamento di chi ci circonda. I vegan ci sono, aumentano sempre di più nel mondo…. È una catena che non possono più fermare. Quindi facciamoci conoscere per la bellezza del nostro essere, facendo delle nostre vite un esempio da imitare, e non cadiamo nelle insidie e nei tranelli di coloro che ci vogliono mettere all’angolo. Grandi esseri, e ce ne sono un’infinità da citare ad ognuno per la propria cultura o credo religioso, generalmente sono un buon deterrente a qualsiasi provocazione. Soprattutto non rispondiamo cercando di “esportare” con la violenza un credo che violento non è. Dobbiamo avere pazienza e lavorare ogni giorno perché sia evidente a tutti che la nostra “diversità”, unita alla gioia, al sorriso e alla serenità della scelta, incuriosisca e invogli altri a seguirci.

Teresa

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