Forest Whitaker

Forest-Whitaker1_1Classe 1961, texano di nascita, Forest Whitaker cresce in California dove si laurea campione di football, anche grazie al suo 1,90 m di altezza. I successi sportivi gli consentono di proseguire gli studi universitari e di coltivare talenti nascosti come il canto e la recitazione.
Con simili qualità, appena ventenne è già un attore televisivo richiesto. Piccole parti che lo porteranno a debuttare al cinema insieme a un esordiente Sean Penn in Fuori di testa e poi sul set di film importanti come Platoon, Il colore dei soldi, Good Morning Vietnam.
Nel 1988 è il sassofonista Charlie Parker nel film di Clint Eastwood Bird: ruolo che gli vale la Palma d’Oro al Festival di Cannes.
La popolarità arriva nel 1992 con l’intenso film di Neil Jordan La moglie del soldato e l’anno dopo si cimenta nella regia con il tv movie Strapped, storia di violenza urbana che riscuote i consensi di pubblico e critica.
Un’esperienza positiva, questa della regia, che ripeterà spesso e volentieri arrivando a dirigere nel 1995 Whitney Houston e Angela Bassett in Donne – Waiting to exhale e nel 1998 Sandra Bullock in Ricominciare a Vivere.
Recitare resta comunque la sua principale occupazione che pratica alternando cinema e tv, passando da film d’autore come Ghost dog e Smoke alla sci-fiction Ai confini della realtà e alla crime fiction The Shield.
In 25 anni di onorata carriera ha lavorato con i migliori registi, tra cui Abel Ferrara (Ultracorpi e Mary), Alan Pakula (Giochi d’adulti), David Fincher (Panic Room), anche se non sempre al loro meglio come il Robert Altman di Pret-à-porter.
Uomo impegnato nella difesa dei diritti delle minoranze e degli animali, Forest Whitaker è ovviamente vegetariano (altrimenti non sarebbe qui), ha tre figli e una figliastra dai nomi decisamente inconsueti: Sonnet (sonetto), True (verità), Ocean (oceano) e Autumn (autunno).
Nel 2004 stava per entrare nel cast di Lost, serie tv di successo, ma alla fine ha preferito dirigere Katie Holmes in Una teenager alla Casa Bianca. Nel 2007 è a un soffio così dalla statuetta più ambita di Hollywood. Intanto, la sua interpretazione del dittatore ugandese Idi Amin (L’ultimo re di Scozia) è di quelle che lasciano il segno e portano a casa i premi, come il Golden Globe e il Bafta. E l’Oscar.

Stefano Momentè

Aggiungi il tuo commento