Celiachia, malattia genetica o indotta?

granocresoNel luglio del 2007 la celiachia è entrata nella lista delle malattie croniche, avendo superato di gran lunga la soglia stabilita di malati rispetto al totale della popolazione. Non è quindi più da tempo una malattia rara.
«Mentre qualche decennio fa l’incidenza della malattia era di un caso ogni mille o duemila persone, oggi siamo giunti a dover stimare un caso ogni 100 o 150 persone – ha spiegato Adriano Pucci, presidente dell’Associazione Italiana Celiachia – siamo dunque nell’ordine, in Italia, di circa 400 mila malati».
Cos’è successo negli ultimi quarant’anni? Nel 1974, all’insaputa dei più, viene iscritto nel Registro varietale del grano duro il Creso. Nove anni dopo, la superficie coltivata a Creso in Italia passa da pochi ettari a oltre il 20% del totale, con 15 milioni di quintali l’anno per un valore, di allora, di circa 600 miliardi di vecchie lire.
Quel grano era stato sviluppato presso il centro di studi nucleari dell’Enea alla Casaccia. Nel lavoro, come ricordò nel 2000 anche il fisico Tullio Regge su Le Scienze, si sottolineava l’efficacia della mutagenesi e l’introduzione di nuovo germoplasma e di ibridazioni interspecifiche.
Cos’è quindi il Creso? In sostanza è il risultato dell’incrocio tra il grano messicano Cymmit e l’italiano Cp B144, mutante della qualità Senatore Cappelli, ottenuto sottoponendo quest’ultima a bombardamento con raggi gamma.
Si è arrivati al Creso perché, a causa del largo utilizzo dei fertilizzanti chimici i fusti delle piante si erano progressivamente indeboliti fino ad arrivare ad allettarsi, cioè a piegarsi a terra anche in caso di perturbazione meteorologica di modesta intensità. Ecco allora il Creso, una varietà più bassa e forte, ottenuta nanizzando il frumento attraverso la modificazione genetica.
Oggi tutti mangiamo pane, pasta, dolci prodotti con grano Creso, che rappresenta ormai il 90 % della produzione totale di grano in Italia. Una varietà che, per essere più forte, ha una più elevata quantità di Glutine rispetto al grano del quale è una mutazione genetica.
E se il boom della celiachia dipendesse da questo?

Stefano Momentè

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