Il Non Tacchino (28 novembre) e il Non Acquisto (29 novembre)

tacchino2Il Ringraziamento (Thanksgiving) è una festa amatissima e molto sentita dagli americani. Per ricordare i cibi originari del nuovo continente, che avevano salvato dalla fame i primi coloni, le famiglie e gli amici si riuniscono: sulle loro tavole imbandite primeggia il tacchino, simbolo della festa, accompagnato da purè di patate, piselli, mais, patate dolci, gelatina di mirtilli, pane di farina di granturco e crostata di zucca.
Nel 2000, negli Usa sono stati allevati circa 267 milioni di tacchini, ne sono stati divorati 45 milioni per il Ringraziamento, 22 milioni a Natale e 19 milioni a Pasqua. Nel corso degli ultimi 25 anni il consumo di carne di tacchino è più che raddoppiato: nel 2000 il consumo pro capite era di 8,1 kg, contro i 3,9 kg del 1974.
E’ una tradizione quasi ironica, e senz’altro incoerente, quella di celebrare la vita “facendo la festa” a un animale che non ha mai visto la luce del giorno, mai respirato un po’ d’aria fresca, è cresciuto in enormi capannoni stipati e maleodoranti, è vissuto con il becco tagliato, zoppo e sofferente, impedito in qualsiasi movimento dalle abnormi dimensioni di parti del suo corpo, come il petto e le cosce, modificate per rispondere ai requisiti imposti dal compratore.
Per fortuna sono sempre più numerosi gli americani che celebrano un Turkey-Free Thanksgiving e festeggiano davvero, mangiando ciò che nella nostra lingua potremmo definire uno S-tacchino (Unturkey), o Tacchino-non-tacchino, a base di tofu o di altri alimenti vegetali, prodotto senza ricorrere alla morte, dopo una vita non-vita, di un essere senziente. (Tofurky)
Da undici anni, proprio il giorno successivo alla Festa del Ringraziamento (28 novembre), data in cui si apre ufficialmente la folle corsa allo shopping natalizio si celebra il Buy Nothing Day (la Giornata del Non-Acquisto), mobilitazione per il consumo consapevole viene rafforzata da spot televisivi e radiofonici sensibilizzanti e critici, trasmessi grazie ai contributi economici di chi crede in questa necessità d’informazione e si adopera per portarla fino ai canali e alle fasce di maggiore ascolto, ovviamente costose e quasi irraggiungibili. Per capirne lo spirito, vale la pena guardare, anche senza comprendere l’inglese, il brevissimo filmato in cui un simpatico maiale impersona la voracità degli americani e vedere il grafico che rappresenta il suo percorso verso i principali network del Paese. (adbusters.org)
Il 29 novembre, sarà quindi il giorno giusto per dedicarsi a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e la pressione che esercita su tutti gli aspetti della nostra vita, per contrastare la massimizzazione dei consumi: dalle popolazioni del Sud del mondo deboli di fronte alla globalizzazione dei mercati, all’ambiente deturpato da rifiuti e inquinamento, alla colonizzazione dell’immaginario, invaso da modelli di vita irrealizzabili per la maggior parte della popolazione del mondo. (info: terre.it)

Paola Segurini

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