Altri 20.000 tacchini contagiati dall'influenza

Categoria : Mucca Pazza & Co.

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L’influenza aviaria colpisce anche un allevamento di Este (Padova). Il settore veterinario annuncia altri focolai e ripensa all’ipotesi della bonifica totale, ovvero ad abbattere tutti i capi infetti.L’ondata dell’influenza aviaria avanza e travolge anche il territorio comunale di Este. Ben 20.000 tacchini ieri mattina sono stati ufficialmente proclamati infetti.
Sono quelli ospitati in un allevamento di via Argine Frassine. Sempre in mattinata è giunta un’altra agghiacciate conferma, con il terzo allevamento del Comune di Ospedaletto Euganeo trovato positivo alle analisi. In questo caso le vittime sono 14.000 tacchini di un’azienda agricola in via Giarre. Oramai è stato riconosciuto lo stato di emergenza e questa sera è stato fissato un incontro nella sede municipale di Ospedaletto: un faccia a faccia tra gli allevatori e i veterinari dell’Uls. Dopo i due casi accertati nel Comune di Ospedaletto nel mese di dicembre, la situazione è completamente precipitata con le ulteriori conferme avute ieri mattina dal Crev di Legnaro. E non è tutto, perché altri tre o quattro casi sono in attesa di un responso che solo il laboratorio potrà dare.
«Penso sia giunto il momento di cambiare strategia – annuncia Agostino Sinigaglia, del settore veterinario dell’Uls – Credo che a questo punto non ha più senso correre dietro al singolo abbattimento. Bisogna ragionare con una visione d’insieme». All’Uls torna ad aleggiare l’ipotesi del «vuoto totale», una difficile e dispendiosa operazione che dovrebbe portare al doloroso «azzeramento» di tutti gli allevamenti. «Una soluzione potrebbe essere quella di liberare la zona entro febbraio – conferma il veterinario – Poi lasciarla “riposare” per due mesi, ripopolarla e vaccinare gli animali. Ne parleremo venerdì al Crev».
Nonostante l’ok dell’Unione Europea al vaccino, e nonostante siano iniziale le operazioni di vaccinazione dei capi, il virus ha colpito lo stesso. Ha anticipato tutti, piombando come un fulmine a ciel sereno quanto ormai tutti pensavano che la situazione fosse risolta. Il primo focolaio è scoppiato ad Ospedaletto, il 24 dicembre scorso. Ne seguì un altro tre giorni dopo, il 27. E ora, nella prima decade di gennaio il conteggio è fermo a due nuovi casi nei comuni di Este e Ospedaletto e altri tre, forse quattro, ancora da accertare. I due nuovi allevamenti dichiarati infetti sono stati messi sotto sequestro, ma le ordinanze di abbattimento previste sarebbero in bilico. Gli allevatori hanno opposto forti resistenze. Sembra che nella riunione di Ospedaletto si parlerà proprio di questo. «Abbiamo aumentato i prelievi negli allevamenti – continua Sinigaglia – Dobbiamo cercare di avere la situazione sotto controllo il più presto possibile, per poi decidere come procedere: macellazione o abbattimenti». Per gli allevatori della Bassa padovana un tremendo salto indietro di due anni.
[da Il Mattino di Padova del 9 gennaio 2003 -Enrico Ferro]

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