La fame nel mondo

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La dieta vegan è strettamente legata alla produzione mondiale di cibo. Prendiamo, per esempio,100 tonnellate d’erba: servono a sfamare 27 000 000 di cavallette per un anno. Questa sterminata moltitudine di cavallette nutre 90 000 rane,che a loro volta costituiscono il cibo per 300 salmoni (Rifkin,2001). Una classica catena alimentare. Vediamo a che punto si inseriscono gli esseri umani. Mangiando i salmoni si può sfamare un solo uomo per un anno. Mangiando le rane sono qualche decina gli uomini che potrebbero sfamarsi. Mangiando le cavallette(alcuni popoli lo fanno)se ne potrebbero nutrire un numero ancora maggiore. Ma se andiamo a mangiare i vegetali, al gradino più basso della catena alimentare,riusciamo a nutrire un numero molto più grande di esseri umani.
Prendiamo ora un ettaro di terreno agricolo. Se ci piantiamo patate riusciamo a far mangiare 22 persone. Se coltiviamo riso ne nutriamo 19. Se produciamo mais si mettono a tavola in 17. Con fagioli e piselli accontentiamo 9 persone(Robbins,1987).
Poniamo invece di produrre carne. Prima coltiviamo il terreno con cereali o soia per nutrire il bestiame, poi uccidiamo gli animali per mangiare la carne. Con la carne prodotta si riesce a sfamare solo una persona se si tratta di carne di manzo; due se alleviamo polli;tre per i maiali.Insomma se mangiamo la carne solo una persona riesce a sopravvivere mentre tutti gli altri muoiono di fame. Se invece mangiamo riso, mais e patate,possiamo comodamente viverci in venti (Robbins,1997). Forse questo processo non è intuitivo ma pensandoci bene è del tutto naturale. Se mangiamo i vegetali,ne assumiamo direttamente tutte le calorie e le proteine. Se invece li facciamo mangiare agli animali,solo una piccola percentuale (intorno al 10%) è utilizzata per costruire i tessuti,cioè la carne che poi mangiamo (Rifkin,2001). La maggior parte viene dispersa come calore,usata dall’animale per muoversi e respirare, insomma per mantenersi in vita è molto semplice: salendo lungo la catena alimentare si nutrono sempre meno persone. Scendendo se ne nutrono sempre di più. E i vegetali sono al gradino più basso.
Negli allevamenti le mucche sono considerate macchine nelle quali mettere il foraggio per produrre carne e latte. Ma sono le macchine meno efficenti che siano mai state inventate. Perché una mucca produca 50 chili di proteine sotto forma di carne, bisogna nutrirla con 790 chili di proteine vegetali. La produzione di latte e uova favorisce lo stesso spreco:per produrre 100 calorie di latte e di uova sono necessari rispettivamente 500 e 400 calorie di grano (Rifkin,2001).
Basterebbe che l’enorme quantità di cereali destinati al bestiame (il 60% della produzione mondiale) fosse distribuita ai poveri e la fame nel mondo scomparirebbe come per magia (Robbins,1987). Naturalmente il motivo principale della denutrizione sono le politiche economiche dei governi ricchi. Il cibo c’è ma i poveri non hanno soldi per comprarlo,né possono produrlo da soli.
Ma i vegan ritengono assurdo, mentre 852 000 000 di persone soffrono la fame, sprecare 500 000 000 di tonnellate di cereali (Fao Hunger Report, “The State of Food Insecurity in the World 2004”, www.fao.org/new-sroom/en/news/2004/51809).

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