Influenza aviaria e caccia: sulle dichiarazioni del ministro

Categoria : Mucca Pazza & Co.

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Con una coincidenza quasi incredibile, ecco che, non appena conclusa la stagione venatoria, appaiono i primi casi di volatili affetti da virus H5N1 e il conseguente stato di allarme generale.

A nulla sono valse le preoccupazioni dell’opinione pubblica durante tutto il periodo di caccia e le richieste da piu’ parti di sospendere a fini cautelativi l’attivita’ venatoria. Il Ministro si e’ guardato bene dall’infastidire la lobby venatoria, eludendo un problema cosi’ grave e dando per scontato che i cosiddetti rischi erano sotto controllo.

Storace in sostanza ha preferito curare invece di prevenire. I costi della “cura” corrispondono a 4 milioni di euro in farmaci antivirali in caso di pandemia.
Dichiarano i rappresentanti dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Caccia: “Si imponeva la sospensione della caccia perche’, come dimostrato, gli uccelli selvatici costituiscono il principale vettore per l’infezione aviaria, ma in questo Paese sembra che tutto si possa toccare fuorche’ gli interessi dei cacciatori sottoponendo i cacciatori stessi, le loro famiglie e tutta la popolazione a rischio di un potenziale contagio che oggi tutti ammettono”.

L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della caccia (www.cacciailcacciatore.org) chiede al Ministro se non sia doveroso effettuare dei campionamenti sulla selvaggina abbattuta che molti cacciatori hanno l’abitudine di conservare nel freezer di casa e di informare l’opinione pubblica degli esiti che scaturiranno.

“Ai cittadini che vogliono unirsi a noi per combattere contro lo strapotere dei cacciatori, un 1% di cittadini che mette in pericolo in vari modi il restante 99%, ricordiamo che e’ sufficiente aderire, anche on-line, ai Comitati di Cittadini Caccia il Cacciatore, sul sito www.cacciailcacciatore.org” conclude l’Associazione Vittime.

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[comunicato stampa – 14 febbraio 2006 – www.cacciailcacciatore.org – info@cacciailcacciatore.org]

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