No alla demonizzazione del veganismo

Categoria : Comunicati Stampa

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In merito alla vicenda della bambina deceduta il 5 febbraio scorso per patologie pare collegate alla malnutrizione ad Altamura (Ba), si è scatenata in questi giorni una caccia alle streghe mediatica. I soliti nutrizionisti hanno approfittato dell’occasione per sparare a zero su una scelta che, se ponderata e seguita in modo responsabile e maturo, è tutt’altro che azzardata. Vegan Italia, associazione per la diffusione del veganismo in Italia, puntualizza a proposito che una dieta vegan, pianificata e bilanciata, comprendente cioé una buona varietà e quantità di legumi, cereali e verdura cotti e crudi, frutta fresca e secca e semi oleosi, quali noci, arachidi ecc, risulta adeguata dal punto di vista nutrizionale – come illustra la Posizione dell’American Dietetic Association, il più importante organismo mondiale in materia, sulle Diete Vegetariane – e comporta anche benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie.
Il citato documento prende in rassegna i dati scientifici attuali concernenti i nutrienti chiave per i vegetariani e i vegani, compresi le proteine, il ferro, lo zinco, il calcio, la vitamina D, la riboflavina, la vitamina B12, la vitamina A, gli acidi grassi omega-3 e lo iodio.
“Eminenti studiosi – spiega Stefano Momentè, portavoce di Vegan Italia – sono concordi nel considerare il valore e l’ottima qualità delle proteine vegetali. Secondo un documento ufficiale del PCRM (Physicians Commitee for Responsible Medicine) ad esempio “le proteine sono un importante nutriente necessario per la costruzione, il mantenimento e la riparazione dei tessuti dell’organismo. Gli aminoacidi, i “mattoni” delle proteine, possono essere sintetizzati dall’organismo od assunti con il cibo. Esistono 20 differenti aminoacidi negli alimenti, ma il nostro organismo è in grado di sintetizzarne solo 11. I rimanenti 9 aminoacidi, -“essenziali”- che non possono essere prodotti dall’organismo umano, debbono essere introdotti con la dieta. Vari cereali, legumi e verdure sono in grado di fornire tutti gli aminoacidi essenziali per il nostro organismo. In una dieta che contenga differenti cereali, legumi e verdure, il fabbisogno proteico viene soddisfatto.”
“Ricordiamo ai nutrizionisti – dichiara il portavoce dell’associazione – che la Posizione dell’ADA è stata adottata il 18 ottobre 1987, e riconfermata il 12 settembre 1992, il 6 settembre 1996, ed il 22 giugno 2000. Il documento attuale sarà valido fino al 31 dicembre 2007.
Sono 19 anni perciò che la validità delle diete vegetariane e vegane viene confermata.
Sarebbe ora che anche i nostri nutrizionisti si adeguassero e la smettessero di creare pericolosi e fuorvianti allarmismi.”
Il documento dell’American Dietetic Association può essere scaricato
qui
“Confondere l’alimentazione vegan oculata e bilanciata con altri regimi più restrittivi e con scelte individuali avventate e immature – continua Momentè – e realmente pericolose, è fuorviante e superficiale. Così come pensare che il veganismo possa essere una scelta stravagante o comunque dettata dall’essere seguaci di qualche particolare movimento religioso.”
“E’ fuorviante altresì – spiega ancora il portavoce dell’associazione nazionale Vegan Italia – confondere e assimilare la scelta vegan con il fatto che i genitori della bambina avessero scelto di:
1. continuare a nutrire la bimba di 9 mesi con latte materno- si tratta di una scelta personale, seppur condivisa da molti pediatri che consigliano l’allattamento anche fino ai 3 anni;
2. non avere un pediatra di base e di non vaccinare la bambina – sono altre scelte personali che nulla c’entrano con il regime alimentare vegetariano o vegano;
3. non aver curato la piccola dopo l’insorgere di una grave forma di broncopolmonite: anche questo non c’entra nulla con la scelta vegetariana o vegana”.
Vegan Italia
Associazione per l’informazione sul veganismo in Italia

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