Aviaria, pensavate fosse scomparsa?

Categoria : Mucca Pazza & Co.

Risposte : Nessun commento

Mentre in Italia non se ne parla più – bastava raggiungere l’obiettivo vaccino? evidentemente sì – è stato individuato in Cina un ceppo sinora sconosciuto del virus dell’influenza aviaria, responsabile probabilmente di infezioni nell’uomo.Il nuovo ceppo del virus H5N1, scoperto dal gruppo di ricerca internazionale che fa capo a Memphis ed Hong Kong, sarebbe in rapida espansione nel Sudest asiatico e alla base di una terza ondata epidemica che potrebbe diffondersi in Eurasia. Per aumentare il controllo sulla situazione il gruppo di ricerca si auspica programmi di sorveglianza piu’ estesi.

La Fao, intanto, con i primi freddi, mette in allerta Asia, Europa e Africa. Gli uccelli migratori, infatti, dopo aver trascorso l’estate dell’emisfero nord in Siberia e altre zone intorno alla linea del Circolo polare artico, si muovono adesso verso sud, portando con sé rinnovati timori di contagi fra animali e uomini.

In Asia il virus è già tornato a colpire e l’allarme si sta diffondendo di nuovo, a partire dalla Cina, paese che ha ufficialmente registrato numerosi casi d’infezione e che ha predisposto misure molto severe per il controllo degli allevamenti avicoli e delle zone di passaggio per le rotte migratorie degli uccelli selvatici. Anche l’Europa orientale e centrale sarà interessata dai passaggi dei volatili e in questo caso saranno di grande importanza gli avamposti rappresentati dalle repubbliche della ex-Unione Sovietica come l’Uzbekistan o l’Azerbaijan. In quest’ultimo Paese è iniziata nei giorni scorsi una nuova serie di test di controllo per rilevare il virus su animali d’allevamento e nelle zone dove sostano gli uccelli migratori. L’ultima sessione di controllo era stata condotta a fine settembre e aveva fornito risultati negativi.

In Europa centrale il livello di prevenzione e informazione e le possibilità d’intervento rendono i rischi meno angoscianti di quanto invece potrebbe verificarsi in Africa. È infatti nel Continente nero che il virus potrebbe già oggi essere molto più diffuso di quanto non si sappia. In questi giorni nell’isola di Zanzibar si stanno distruggendo migliaia di uova di gallina provenienti da Dar es Salam, la capitale della Tanzania, per paura che possano essere infette.

[s. m.]

Aggiungi il tuo commento