Pesci o bufale?

omega-3Gli omega 3 dal pesce? Una bufala impraticabile. Contrariamente a quel che ci è sempre stato detto, non è possibile, infatti, ricavare questi acidi grassi essenziali dal pesce, in quanto significherebbe dover mangiare tutti i giorni circa 50 grammi di pesce azzurro, oppure una quantità tripla di altro pesce magro. Un consumo così elevato avrebbe un impatto ambientale devastante, ed essere ancora più devastante per la salute, a causa delle eccessive quantità di mercurio presenti nel pescato.
Sull’argomento è stato alcuni anni fa pubblicato un importante articolo su Ambio, la rivista dell’Accademia Reale delle Scienze svedese (ripreso in Italia da SSNV). In questo articolo le autorità sanitarie erano preoccupate perché il mercurio, neurotossina potente, può interferire nello sviluppo del cervello. Da qui l’invito a mantenere bassi i consumi di pesce per donne incinte e bambini al di sotto degli 11 anni. Anche per gli adulti il mercurio è comunque sempre pericoloso: un riconosciuto fattore di rischio per lo sviluppo della malattia di Parkinson. Inoltre uno studio del 1995 mostra come i pescatori finlandesi, grandi consumatori di pesce, sempre a causa dell’alta quantità di mercurio ingerito, fossero più a rischio di malattie cardiovascolari.
Non crediate che i pesci di allevamento siano più salutari, però: se anche contengono meno mercurio, sono pieni di antibiotici, farmaci di vario genere, prodotti chimici presenti nei mangimi, e diventano un concentrato di sostanze dannose, alla pari di tutti gli altri animali provenienti da allevamenti intensivi.
Gli acidi grassi omega 3 sono detti essenziali perché non possono essere sintetizzati dall’organismo umano, ma devono essere introdotti con il cibo. Sono importanti per gli effetti metabolici ipotensivi, antiaggreganti, antitrombotici ed antinfiammatori.
In natura, questi grassi si trovano in quantità apprezzabili solo nel pesce, nelle noci e nei semi di lino. Il corretto introito di omega 3 può essere raggiunto, nella popolazione generale, semplicemente attraverso il consumo di noci e di semi di lino o con olio di semi di lino: 2 cucchiaini al giorno di olio di semi di lino, oppure 1 cucchiaio di semi macinati e 30 grammi di noci, ne assicurano l’apporto quotidiano, senza nessuna preoccupazione per la salute. Una recente ricerca, inoltre, condotta su oltre 19.000 persone alla fine del 2010 in Gran Bretagna, i cui risultati sono stati pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha rilevato che l’assunzione di omega 3 è più efficiente se questi provengono dai vegetali.
Infine, il costo degli omega 3 ricavati da fonte vegetale può arrivare a essere fino a 50 volte inferiore a quello delle capsule di olio di pesce.
Attenzione però, perché i semi di lino devono sempre essere macinati al momento e l’olio di semi di lino è molto sensibile al calore, e a temperature troppo elevate si denatura, perdendo la sua efficacia.

Stefano Momentè

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