Cibo cotto, cibo morto

grigliatinalowLa leucocitosi digestiva è l’abnorme aumento di globuli bianchi nel plasma (da 6 mila per mmc a 18-20-30 mila) dopo un pasto a base di alimenti cotti. Si verifica ogni volta che si mangia qualcosa di cotto, nell’arco di 30-40 minuti, per rientrare dopo circa 2-3 ore. Siccome la funzione principale dei globuli bianchi è la difesa da organismi estranei e patogeni, il verificarsi della leucocitosi digestiva ci fa capire come i cibi cotti siano avvertiti dall’organismo come agenti estranei, contro i quali l’organismo attiva i consueti meccanismi di difesa.
Tale fenomeno assume caratteristiche simil-leucemiche transitorie e siccome l’abituale alimentazione umana moderna è prevalentemente cotta, e si ripete minimo tre volte al giorno, è legittimo ipotizzare che nel tempo ci siano delle conseguenze e alterazioni.
Tutto questo venne rilevato già da Paul Kouschakoff, medico svizzero, nel corso di centinaia di esperimenti, e presentato alla 1° Conferenza Mondiale di Microbiologia di Parigi nel 1930.
Kouschakoff dimostrò, mediante prelievi di sangue, effettuati prima di pranzo e due ore dopo, che i leucociti in fase pre-prandriale erano, per i tre gruppi di persone testate (vegancrudiste, latte-ovo vegetariane e carnivore), sulla normale media delle 6 mila unità per mmc di sangue.
Dopo, invece, succedeva di tutto. Nei normali vegetariani c’era un raddoppio dei leucociti, che arrivavano a 12 mila. Nei carnivori triplicavano, fino a 18 mila e oltre. Nei vegancrudisti nessuna variazione.
Il nostro organismo considera innaturale e pericolosa ogni materia vivente sottoposta a radicale trasformazione molecolare, anche quella che avviene con la cottura, in quanto le sostanze cotte subiscono trasformazioni chimiche irreversibili.

Stefano Momentè

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