Approvato il piano venatorio del Veneto

Categoria : Animali

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Il consiglio regionale veneto ha approvato a maggioranza, con 34 voti a favore, 14 contrari e 2 astenuti, il piano faunistico-venatorio per il quinquennio 2007/1012, voluto dall’assessore alla caccia Elena Donazzan.Il piano approvato purtroppo peggiora in maniera molto sostanziale il vecchio piano venatorio, risalente al 1996 e riesumato più volte a suon di proroghe, andando ad assecondare ulteriormente le richieste del mondo venatorio più estremista, con particolare riferimento ai cacciatori di uccelli migratori.

Il piano approvato non tutela ad Oasi i siti “Natura 2000” che sono le aree di elevata valenza ambientale individuate dall’Europa ai sensi delle direttive “Uccelli” ed “Habitat”, quali le Zone di Protezione Speciale e i Siti di Importanza Comunitaria.

Viene diminuita la superficie regionale protetta, sia in pianura che in zona Alpi: in pianura il territorio protetto verrà ridotto del 3 % circa (dal 23,41 % al 21,35 %), mentre in zona Alpi verrà ridotto del 10% circa (dal 29,19% al 19,61 %).
Per la provincia di Vicenza, nella zona Alpi, si proteggerà una percentuale di territorio pari all’8,30 %, inferiore cioè al limite minimo di legge, pari al 10 % (la legge prevede una forbice dal 10 al 20 % di aree protette).
La percentuale del territorio protetto di pianura in alcune province sarà inferiore al minimo di legge, pari al 21 % (la legge prevede una forbice dal 21 % al 30 % di aree protette), in particolare Treviso il 18,71 %, Verona il 15,25 % e Vicenza addirittura solo il 6,91 %.

Verrà posto un gravissimo limite al diritto dei proprietari dei terreni di poter chiedere il divieto di caccia nei propri fondi: infatti, per la prima volta, viene previsto il limite dell’1% per questi terreni; superata la soglia dell’1% ci sarà la privazione di un sacrosanto diritto previsto per i cittadini ed agricoltori che vorranno vietare motivatamente la caccia nei propri terreni.

Potranno essere installati appostamenti di caccia distanti l’uno dall’altro solo 100 metri, ovvero si consentiranno autentiche cortine di ferro, meglio dire “di piombo”, contro gli uccelli migratori.

“Pare che il consiglio regionale sia sempre più ostaggio dei cacciatori più estremisti della regione – ha sottolineato Andrea Zanoni presidente della Lega Abolizione Caccia del Veneto – questo piano calpesta in una volta sola la Direttiva comunitaria “Uccelli”, la Direttiva comunitaria “Habitat”, la legge statale sulla caccia n.157/92 e quella regionale n. 50/93, dato che viola molte disposizioni relative soprattutto alla percentuale di territorio che ogni regione deve tutelare, consegnando chiavi in mano ai cacciatori tutti i siti della ‘Rete Natura 2000’ che invece andavano protetti”.

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Comments

  1. Che delusione, quanta crudelta’ ancora in giro, e tra persone apparentemente intelligenti. Sono cosi’ allibita, non so che cosa dire.

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