Latte vaccino, ma i nutrizionisti che fanno?

bimbolattePer chi ha bisogno di studi scientifici seri per credere, ecco qualcosa su cui riflettere. Il programma decennale Physicians Health Study, negli USA, con l’osservazione diretta di 20.855 medici (maschi), divisi in due gruppi. I consumatori di latticini, con oltre 2 porzioni e mezzo di latte e derivati al giorno, e coloro che invece di questi prodotti fanno un uso molto ridotto (mezza porzione) o addirittura nullo. Tra gli individui del primo gruppo la probabilità di sviluppo di cancro alla prostata è stata superiore del 30%.
Un secondo programma di ricerca, Health Professionals Follow-Up Study, avviato nel 1999, ha monitorato circa 50.000 soggetti. Tra questi, i grandi consumatori di latticini hanno sviluppato una percentuale di rischio di insorgenza di cancro alla prostata del 70% superiore rispetto all’altro gruppo. Dai dati raccolti i ricercatori hanno dedotto, inoltre, che la percentuale di rischio cresceva in modo rapidissimo tra quanti avevano un consumo medio giornaliero di calcio di 2.000 mg o più. E così hanno messo in relazione diretta il cancro alla prostata con il calcio, uno degli elementi dei latticini a cui si attribuisce più importanza, presente nel latte in quantità variabile attorno ai 120 mg per 100 grammi di parte commestibile (il riferimento è al latte di vacca Uht intero).
Un più recente programma di ricerca finlandese su un campione di 29.133 uomini specifica con maggiore chiarezza il rapporto tra tumore e calcio: «Nel gruppo con un’alimentazione ricca di calcio (più di 2 grammi al giorno) la percentuale di rischio è stata del 63% superiore rispetto a chi ne ha consumato meno di 1 grammo al giorno», hanno dichiarato i nutrizionisti finlandesi sull’International Journal of Cancer, e ritengono di avere identificato il meccanismo che innalza il rischio. «L’eccesso di calcio alimentare inibisce l’attivazione della vitamina D, essenziale alla salute della prostata.» E nella popolazione femminile, le ricerche evidenziano risultati simili per i rischi relativi al tumore al seno.
Nel 2012 i medici aderenti al PCRM (Comitato dei Medici per una Medicina Responsabile) hanno chiesto al governo federale americano di rimuovere il latte vaccino dagli alimenti previsti nelle mense scolastiche. Il latte, afferma la petizione presentata, non migliora la salute delle ossa e non riduce il rischio di osteoporosi e può creare altri rischi per la salute, soprattutto nel corso della vita.

Stefano Momentè

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