Prostata e licopene

pomodoriIl primo studio risale ad alcuni anni fa. Era il 1995 quando l’Università di Harvard decise di testare su un gruppo di ben 96.000 soggetti l’utilizzo del pomodoro, ricco in licopene, come prevenzione nei confronti del tumore alla prostata.
I ricercatori divisero il gruppo a metà e ad una parte somministrarono almeno 10 pasti sazianti alla settimana di pomodoro crudo o leggermente cotto, mentre alla seconda nessun pomodoro e nessun altro prodotto contenente licopene.
I risultati furono strabilianti. Il gruppo alimentato a pomodoro ridusse il rischio di ammalarsi di tumore di un terzo e il rischio di cancro inoperabile alla prostata addirittura del 50 %.
Ora, un nuovo studio, recentemente pubblicato sul Cancer Epidemiology Biomarkers and Prevention, ha sviluppato addirittura una sorta di indice dietetico contro il cancro alla prostata, che, ricordo, è il secondo tumore più comune tra gli uomini di tutto il mondo.
Lo studio, stavolta condotto dall’Università di Bristol in collaborazione con gli Atenei di Oxford e Cambridge, ha ribadito l’importanza del licopene nella prevenzione. Questo carotenoide, fino agli anni 90 pochissimo considerato, è invece oggi portato in palmo di mano. Lo troviamo, oltre che nei pomodori, anche in angurie, fragole, melograni, arance rosse, ravanelli, lamponi, mele rosse, barbabietole e in tutti gli ortaggi e frutta di colore acceso.
Frutta e verdura, ancora una volta sono la nostra migliore cura.
Ricordo, invece, che i prodotti animali sono al primo posto tra i fattori scatenanti del carcinoma prostatico: latte, carne, uova, formaggi, panna, burro e grassi animali in genere.

Stefano Momentè

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